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lunedì 23 marzo 2015

Stormiscono le foglie

"Stormiscono le foglie":
la poesia, mia moglie,
serve per dire questo
e perché, tardi o presto,
si colga l'occasione,
si torni alla ragione.
"Stormiscono le foglie":
continuano le doglie
di questo nostro tempo
che passa come un lampo
e porta via persone
o smorza una passione
che ti  sembrava grande,
aprendo alle domande
che più non ti ponevi
le praterie che avevi
sepolto in fondo al cuore
per stupido timore.
Ora qui, in mare aperto,
ti accorgi che il deserto,
quello vero,
puoi sorvolarlo solo
se credi ancor nel volo
del pensiero.
"Stormiscono le foglie":
il vento che raccoglie
le mille tue esistenze
cancella le apparenze.
Adesso, all'orizzonte,
quel che sembrava un monte
rivela, nuda e pura,
la sua prima natura
di semplice salita:
la guardi e, dentro, pensi
che va così la vita;
ma ti hanno dato i sensi
per farti ponderare,
tra lo stormir di foglie,
che suono fa quel vento
che soffoca le voglie:
prima che sia tormento,
conviene prender atto
che, se non sei perfetto,
non sei neppure inetto.

venerdì 13 marzo 2015

Parabola esistenziale

...perché, in balia dei "Se",
non penseresti ai "Ma”,
non fosse che, per te,
esiste la realtà
solo così com'è:
straripano empietà
coloro che sostengono
che la felicità
è sempre dietro l'angolo,
che riempiono i discorsi
di false verità
buone da bere a sorsi,
sognando un'altra età.
Oh, sì, sarebbe bello
se il mondo fosse ancora
come credevi allora:
risuonan nel cervello
parole che oramai
non sentirai mai più;
i giorni che vivrai
saranno a tu per tu
sol con il tuo riflesso,
perché ora, in quello specchio,
non vedi che te stesso
inerme, arreso, vecchio.

venerdì 6 marzo 2015

Un'ora

E sono qui, ora,
a parlare d’un ora
che è nata
e non vuol finir mai,
un’ora sbagliata
e foriera di guai.
È un’ora arrivata per caso,
vestita di panni
che sembran di raso
e tesa a far danni,
a pigliar per il naso –
così, "col sorriso" –
noi tutti, perché:
“Ora dico che gli asini volano
e, se saltano solo, tant’è!”
E’ un’ora, signori,
almeno al momento;
però,
poiché i fiori li impollina il vento,
Dio non voglia che – prima di sera –
si tramuti, serena, in un’era:
laddove mai ciò dovesse accadere,
gente mia,
questo nostro aspettare e sedere
si farebbe agonia;
e per voi, se anche aveste capito,
giungerebbe dall’alto l’invito
di un cowboy che, col far da bandito,
imporrebbe si cambi la trama,
ma resti l’ordito