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mercoledì 23 settembre 2015

A Sara (inserita nella raccolta "Nel buio, le mie colonne d'Ercole" - Bacchilega editore 2016)


Così ti sei sposata, amica mia,
e poi aspetti un figlio ed è poesia
di quella vera.
È stato bello esser con te,
sentirti dir quel “Sì”
che è per la vita intera,
perché, quando sei lì,
sai che comincia un’era
che tende all’infinito
e guarda il sole in faccia
senza temerne i raggi:
chiunque vi abbia unito
lo ha fatto con sagacia,
quella che han solo i saggi.
Poi non è mica vero
che tutto è contingente
e, se ne vuoi  la prova,
noi, che non siam “la gente”,
siamo una cosa nuova
e antica come il mondo
perché ci vogliam bene,
un bene ‘si profondo
che, a dirla come viene,
sfida persino il tempo,
il correr via degli anni
tra risa, abbracci e affanni
da chiuder nello scrigno
dei bei momenti andati,
guardandoli col ghigno
di chi ha comunque vinto,
perché non c’è alcun vento
che possa cancellare
l’affetto che ci lega,
né vi sarà mai nulla
in grado di minare
quel “sempre” che è anche diga
e punto cardinale
nel corso, non banale,
di questa mia esistenza,
sponda sicura e certa
d’un cuore sempre all’erta.

venerdì 18 settembre 2015

Se un dì volesse il fato...

Né mai tanto grande ho sentito
questa solitudine,
né mai ‘si potente ho avvertito
tutta l’inquietudine
che mi pervade il cuore
nel mentre fa rumore
e batte e ancora cerca,
per via che par deserta,
l’altra metà di sé,
che forse non esiste
o io non so dov’è.
Si sa che, quanto a sviste,
il fato ha un suo primato:
sapere non è dato
se un dì risarcirà
chi, con la sorte avversa,
l’ha sempre presa persa
o se continuerà,
da stolto impenitente,
a far finta di niente,
quasi che l’emozione,
l’anelito d’amore
che alberga dentro me
non meriti il calore
che dà quella passione
per cui l’animo è 
disposto anche a sognare,
a credere che il mondo
possa perfin cambiare
nel giro di un secondo,
perché un sorriso illumina
il senso dei tuoi giorni
che ora più non culmina 
in disperati inverni