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mercoledì 25 gennaio 2017

Il sentiero d'un volo

Ecco che comincia il volo,
un volo di pensiero,
perché adesso sono solo
e vedo quel che è vero;
e non v’è più ombra alcuna,
neppur quella che la luna,
tra le tenebre, proietta
or sul mondo, in questa fetta.
Ecco, mi pervade un senso
d’inutilità perenne
che però ben riconosco:
è quel tarlo che fa immenso
il dolor che, lemme-lemme,
rende tutto un po’ più fosco,
più incombente e più pesante
anche sol da sopportare.
Di un futur tanto distante
non so proprio cosa fare,
sempre poi che sia per me,
perché quello che non c’è
è la minima certezza
di trovare una carezza.
Il silenzio, a volte, uccide
pur la volontà di sfide
da combatter per se stessi
e ti lascia sol riflessi
d’un destino non vissuto
che, al momento di parlare,
di svelare il contenuto,
resta fermo lì e, beffardo,
non ti lancia che uno sguardo
teso a dirti: “Sono muto!”
Ecco a che serviva un volo:
a capir che, se uno è solo,
così forse deve stare;
è pur ver che può anelare
a trovar l’anima gemella,
ma il sentiero va ben oltre
il brillare d’una stella

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