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lunedì 10 aprile 2017

Traguardando l'oltre

«[…]Ma no, è che sono un poeta
e plasmo pensieri di creta,
lasciando vagare la mente
per fotografare il presente,
le mille sue contraddizioni,
le scelte e le elucubrazioni
di genti pur simili a me
che badano a quel che non è,
fuggendo dai tanti perché
che questa realtà pone loro
e mirano a stare nel coro
di quelli che: “Io non decido
e poi, sai com’è, non mi fido,
però esigo si faccia così,
altrimenti proprio non ci sto
e, se dico le cose che so,…”!
Eh sì, tutto qua, son poeta
e, al posto del cuor, non ho pietra,
ma ho abbandonato la cetra:
ché i sogni si stanno spengendo
e quello che vedo vivendo
mi infonde ben poca speranza
che il volger di questa esistenza
mi possa serbare sorprese
o grandi occasioni inattese
di rendere innocue le offese
che arreca chi ignora e sentenzia
che è d’uopo io porti pazienza.
D’accordo, lo so, son poeta:
per tutti, tra ninnoli in seta,
io campo beffando il destino;
eppure verrà un bel mattino
che i nodi dei troppi “perché”
quel pettine avran ricoperto:
sicché, in quest’enorme deserto,
chiederete a chiunque, anche a me,
di spiegarvi la vita com’è.
Allor vi dirò: “Io non posso,
ho già tante cose da fare
e il groppo, qui in gola, è ancor grosso:
lasciate ch’io resti a guardare…”»