Ombre, silenzi,
malumori a ondate,
poi ricordi a frammenti
e simulacri di risate
per nascondere un disagio
che ha il sapore, un po' sinistro,
di presagio,
di destino ineluttabile:
sicché il mero sarcasmo
non basta a salvare il salvabile,
ammesso che ci sia
qualche cosa da salvare,
ch'io non vada alla deriva
e che riesca nell'intento di nuotare.
Basta,
è opportuno che non scriva
quel che l'anima confessa
e che il cuore non traduce
per volere della testa.
Ecco,
la ferita si ricuce,
ma l'amaro in bocca resta.
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