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giovedì 4 febbraio 2016

Poveri cristi

E, sotto la nebbia opaca
che ammanta ogni cosa,
c’è l’anima mia che, sacra,
prudente e gelosa,
difende se stessa dal mondo:
si muove qualcosa
nel ventre viscoso e profondo
d’una realtà come questa,
che l’abito della festa
vuole indossarlo comunque.
Anche in un bagno di sangue,
osa danzar sulle punte:
senza guardarsi allo specchio,
tiene ben chiuso l’orecchio,
per cui quel rumore di fondo
non tange la sua voluttà
e quelli che chiedon pietà
possono solo annaspare,
privi di appigli e speranza,
nel blu cobalto d’un mare
ricolmo d’indifferenza.
Oh, donna che reggi il destino
e guidi del tempo il cammino,
spiegami almeno perché
soltanto i poveri cristi,
quelli che sanno com’è
la litania dei sofisti,
non si dan pace che a te
piaccian buffoni e arrivisti

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